In scena, due racconti di questo gigante del teatro e della letteratura, che descrivono due umanità “disumanizzate”.
Nel primo, Una relazione accademica, una scimmia divenuta uomo, descrive in maniera divertita e distaccata questa sua “metamorfosi”, il suo adeguamento al sistema umano per uscire dalla gabbia nella quale l’hanno rinchiusa e guadagnare una parvenza di libertà.
Ne La tana, un uomo metà roditore e metà architetto, terrorizzato da ciò che non conosce, vive come un animale sotterraneo costruendosi faticosamente un’abitazione perfetta, fatta di cunicoli, corridoi e tunnel che portano a vicoli ciechi. Una ricerca ossessiva della sicurezza e protezione da nemici invisibili che genera solo ansia e terrore.